“Calimero”, poesia

 

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Calimero

Ciao,
speravo tu mi dicessi qualcosa, invece nulla.

Speravo tu trovassi le parole,
anche solo per mandarmi a quel paese.

 

Invece nulla, indifferenza più completa.

 

Già,

ma in tutta questa situazione,
sono solo io a farne le spese.

Che sia bianco o nero,
chi lo vuole Calimero ?
Che sia giallo o arancione,
cosa frega a te del mio magone ?
Che t’importa d’uno o d’una
che ha sempre cercato di regalarti la LUNA ?

 

Non ti sforzare e non le cercare,
perché sol per te, queste parole,
solo io sono in grado di creare.

 

Create qui, all’istante e sul momento,
proprio per te, che sei la sola qua dentro.

 

Dentro un cuore avvelenato,
un cuore assai malato,
dentro una testa cui più non importa,
chi viene a bussare dietro stà porta.

 

Solo ora me ne rendo conto,
che senza te, io sono fuori dal mondo.
Solo ora mi sto accorgendo,
di quanto sto male veramente dentro.

 

Non ti sforzare….
e www non andare a fare,
perché solo per te le sto scrivendo,
queste parole, per regalarti un firmamento.

 

Un firmamento di pura illusione,
quella che è alla base di ogni passione,
una scintilla che scatta all’istante
e non immagini quante stelle accenda, davvero tante.

 

È questo che vuoi fare ?
Stare lì solo a osservare ?
Osservare mentre questa donna, quest’uomo,
si strugge d’amore e ti chiede perdono ?

 

Solo a te spetta la decisione,
di mandare a monte questa passione,
e senza impegno e ritegno,
distruggere il mondo senza una vera ragione.

 

Quel mondo che io per te ho creato,
e che solo a te ho donato,
quel mondo che senza te più non vive,
e muore qui, tra le parole di chi le scrive…

 

La poesia “Calimero” in concorso

Con questa poesia l’autrice ha partecipato al concorso nazionale “Guido ZUCCHI” (2014).

 

Epitaffio

PLUTARCO, sommo poeta greco, in una sua opera molto meno famosa delle altre, “Consigli d’Amore”, afferma che:

“NOI cingiamo l’amato di tante aureole e fronzoli che fanno apparire la persona amata molto più bella di quanto essa sia veramente.”

Questo proprio perché, per somma definizione, il cuore NON E’ RAGIONE, il cuore non è CONSAPEVOLEZZA. Il cuore è solo e puro SENTIMENTO. Esso non ha limiti, non ha vincoli, se non quelli dettati dal sentimento provato. Quindi, il cuore è, per sua stessa definizione, qualcosa di IRRAZIONALE: non si può controllare. Esso è qualcosa di TRASCENDENTALE: trascende ciò che è la ragione. Il cuore è istinto: è sapere d’amare senza una spiegazione razionale sul perché si ama. Nell’amore qualsiasi cosa è lecita, perché l’amore è una forza che trascina sempre, senza una ragionata causa, verso un solo obiettivo:

trovare l’essere con cui condividere il sentimento, affinché esso si manifesti con tutta la sua forza e il suo vigore, esplodendo con noi, in noi e nell’amat*.

 

“Calimero” Spiegazione

Quando inizia il percorso della transessualità, l’autrice, attraverso un sito, inizia una relazione platonica con una ragazza dichiaratamente omosessuale.

Il rapporto virtuale durato due mesi, ha modo di far comprendere molto di se stessa all’autrice, che entra in profonda sintonia emozionale con la persona destinataria delle missive.

Iniziata come [email protected], è stata composta e terminata in soli tre minuti.

Quando la donna scopre la vera identità di MariKa, femmina dentro e maschio fuori, essendo omosessuale, e quindi amante del corpo femminile, non accetta la dualità dell’autrice: l’offende con parole sgradevoli. La umilia nella sua condizione (transessualità) e poi, la lascia, facendole conoscere per la prima volta la DIVERSITÀ nella DIVERSITÀ: la transessualità e l’omosessualità sono due condizioni diverse dalla decantata “normalità”.

In altre parole, MariKa è esclusa dal rapporto amoroso semplicemente perché “NON DONNA FUORI”.

 

Calimero: il ricordo di questa poesia

Cosa ricorda l’autrice di questa poesia?

“Nulla: non ricordo assolutamente nulla. La mia intenzione era quella di scriverle una lettera di scuse: iniziai a scrivere la mail e, poco dopo, mi ritrovai con la poesia che terminata.

Ciò che invece ricordo molto bene, sono le emozioni devastanti: amore e dolore. Come se il mio cuore fosse, d’improvviso, andato in mille pezzi e io non riuscissi a ricomporlo. Mi ritrovai in preda a lacrime e sgomento, come se avessi perso un pezzo della mia anima.

Penso che comunque, indipendentemente dal rapporto instaurato, fu il sessismo di cui fui vittima: davvero molto forte e con parole dure, ferì profondamente il mio corpo. Col senno di poi, posso senza ombra di dubbio affermare che la reazione, fu dettata da una sua precedente relazione molto sofferta con un ‘maschio biologico’ “.

 

Il “flusso dell’artista” meglio conosciuto come “flusso di coscienza”

Il “flusso” è una condizione tipica e impareggiabile, ove uno o più avvenimenti, scatenano emozioni irripetibili e che sfociano infine, in una creazione unica. Quando arriva il flusso, non esiste l’artista, ma solo un fiume di parole dettate dall’estro. La poetessa in questo caso, ha il sol compito di trascrivere le emozioni percepite.

 

La potenza del flusso di coscienza

In questa poesia, si nota la vera forza del flusso dell’artista: il momento massimo della fase creativa.

Il sentimento per la persona è percepito profondamente. A tal punto che, il solo pensiero dell’abbandono, acceca la razionalità e scatena nell’artista una sensazione di malessere tale, da portarla all’istante, dopo la lettura della sua ultima missiva, nella fase più intensa della creazione.

La fase è così intensa da riuscire con pochissime parole e in poco tempo, a manifestare tutta la pienezza del sentimento.

All’estro poetico, basta un piccolo avvenimento per scatenarsi. In questa poesia, il motore è il dolore: è colpita nell’amor proprio. Alla sofferenza per la sua transizione, si unisce il rifiuto dell’amata proprio per quel corpo che, l’artista stessa, non riesce ancora ad accettare.

 

E accade proprio così

Proprio come nel testo di PLUTARCO, “Consigli d’amore”, l’artista si riferisce alla virtualità creata per l’amata, facendola sembrare tanto bella, quanto irreale:
“il mondo che io per TE ho creato”.
La virtualità è accentuata di nuovo nelle frasi:
“non ti sforzare e non le cercare”, “e www non andare a fare”
Quando l’amore non è più presente o corrisposto, vi è il crollo di quanto creato per l’altra:
“quel mondo che senza Te più non vive”.
Essendo l’amore qualcosa di incomprensibile e naturale, le parole sono spontanee, non pensate e quindi:
“create qui all’istante e sul momento”
E quando non è possibile corrispondere il sentimento, ci si ammala in maniera incomprensibile e la ragione non riesce a capacitarsene:
“dentro un cuore assai malato”, “dentro una testa a cui più non importa”

In questo contesto è anche visibile l’innata capacità di intravedere cose speciali attraverso movimenti, gesti ed oggetti naturali o veri, quindi reali.

Nella frase:
“una scintilla che scatta all’istante e non immagini quante stelle accenda, davvero tante”,

il riferimento è diretto alla fiammata provocata dall’accensione di un fiammifero. Il risultato finale dell’accensione è la fiamma alla fine del fiammifero, ma durante lo strofinio, quante stelle quel fiammifero ha acceso ?

Tante. Ma solo una è destinata a durare, il fiammifero che rimane acceso: l’Amore. Eppure, se queste stelle potessero continuare a “vivere”, creerebbero un universo infinito.

 

Ulteriore riferimento alla dualità della poetessa:

“che sia bianco o nero”,

“che t’importa d’uno o d’una”,

“Osservare mentre questa donna, quest’uomo”.

Questo è un modo per esternare all’amica (omosessuale) che non vi è necessità di colpire così a fondoPer cui, l’autrice cerca di farle capire che seppur “diversa”, MariKa, perché femmina dentro e maschio fuori, dall’amica diversa, poiché omosessuale, non è necessario troncare di netto la relazione, e che si può comunque rimanere amiche. Cosa che non ha desiderato fare, in quanto a questa email

LEI, NON HA MAI RISPOSTO.

 

Invito alla lettura

Oltre a questa poesia, Calimero, sappiate ne ho pubblicate molte altre. Pertanto vi invito a leggerne altre, come ad esempio “Carabiniere disonesto”.

 

Già pubblicata

Già pubblicata sul sito il 30 Ottobre 2014. È stata revisionata la spiegazione e riproposta qui. 

 

Fonte della poesia

È inserita nel libro di poesie, “Poesie d’odio e d’amore per un mondo senza più un briciolo di quore”.

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Author: MKDeS

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