“Carabiniere disonesto”, poesia

Carabiniere

 

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“Carabiniere disonesto” 

 

Arriva la chiamata alla volante: 
un uomo da un negozio ha in mano merce 
e fuori senza pagarla corre in gambe. 

 

Galoppa, galoppa la macchina lì sul posto 
e dopo un giro intorno all’isolato, 
eccolo là: l’han proprio beccato. 

 

L’uomo cerca di scappare invano, 
ma oramai è nel sacco, 
è stato preso, è condannato. 

 

Uno dei due caramba scende dall’auto in corsa, 
e dopo un giro in tondo a un cassonetto, 
eccolo lì, l’ha proprio in morsa stretto. 

 

Il carabiniere lo rigira come un salame
e lo guarda in faccia a quel ladro “infame”. 
“MIO DIO – esclama – sarà un settantenne”. 
Il caramba, il respiro mancar si sente,
e rimescolar l’anima e la sua ansa. [1]

 

Il carabiniere, quello che in viso l’ha guardato,
sì, proprio colui: quello che l’ha fermato.
Alla sua mente ora non crede,
poiché occhi stanchi e vecchi ora vede.
Occhi lucidi di gente che non arriva a fine mese
e con i conti da pagà, deve far le spese.

 

Da cima a fondo oramai lo vede:
è solo un uomo anziano.
Il viso pieno di rughe e sofferenza,
quelle della guerra, quella del mangiare senza:
avrà avuto una settantina d’anni.

 

Così, il caramba si ferma a pensare:
e se anch’io un domani non ce la dovessi fare ?
Se la pensione anche a me non dovesse più bastare ?
E se la stessa sorte anche a me, dovesse capitare ?

 

Dopo aver lavorato una vita intera,
aver sacrificato tutta un’esistenza,
se anch’io senza pane, dovessi rimaner senza ?

 

Ecco a cosa porta la disperazione:
brava gente che non ha altra soluzione,
se non quella di diventare delinquente
e solo per tirare à campà,
deve a questa età, vivere d’espediente.

 

Quella di rubare,
quella di far del male.
Dopo una vita intera,
dopo aver visto con quegli occhi,
la vera morte, quella più nera.

 

Allora, il carabiniere al malcapitato,
fa della libertà la grazia
e lo lascia scarcerato.
Torna dal rigattiere e gli paga la spesa:
gli da la mancia affinché anche lui non “veda”.

 

E quindi lascia andar via lo sventurato,
prima che qualcun altro se ne accorga,
lì, di là del vicinato.

 

Ora però,
anche il carabiniere ha tradito.
E il suo dovere non ha assolto.
Ed ecco che di questa triste storia, all’uscito,
un altro delinquente ora è a piede sciolto.

 

L’avvenimento

La maggior parte di voi lo ricorderanno: nel 2014 (o giù di lì), i giornali riportarono di un uomo anziano che prese merce da un supermercato e andò via senza pagare. Uno degli agenti della volante che arrivò sul posto, anziché confermargli il fermo, pagò la spesa, lasciando andare via l’autore del furto.

 

“Carabiniere disonesto” spiegazione

Qual è il limite che ci dobbiamo porre nella vita? Parole come normale e diverso, disonesto e onesto, cosa significano in realtà? Se poniamo la giusta attenzione a ciò che facciamo, possiamo sin da subito comprendere che, se ci dovessimo attenere rigidamente a leggi e regolamenti creati dall’uomo e che lo governano, basterebbe davvero poco per passare dalla “categoria” dei giusti a quella degli ingiusti, da quella degli onesti a quella dei disonesti.

 

Carabiniere disonesto: non ligio al dovere? O ha semplicemente “cuore”?

Un pensionato che diventa ladro viene “beccato” con la refurtiva. Il carabiniere che lo deve portare in caserma, capisce lo “stato di bisogno” e, anziché adempiere il proprio dovere, paga la “spesa” e lo lascia andare con la “mancia”: lascia al rigattiere del denaro che supera la cifra del maltolto, senza aspettarsi il resto. Se ci dovessimo attenere alla legge, sono entrambi colpevoli di reato, ma chi commette il reato più grave?

Il pensionato? O il carabiniere?

Per me

Quando si permette ai propri figli di diventare disonesti, figli che hanno combattuto guerre, cui si dovrebbe quindi riconoscere alto valore, perché grazie a loro, possiamo oggi dire di “vivere in pace e d’essere liberi”…

E sempre figli sono: quando poi un fautore della legge, un rappresentante dello Stato, commette una simile violazione, macchiandosi a sua volta di reato…

Beh, qui, l’unica colpa ce l’ha un solo genitore e si chiama società: quella che con tanta arroganza definiamo “moderna”.

O sì, lo è moderna! Ma di moderno,

io vedo solo il modo nuovo per “inventarsi” i suoi malfattori,

i suoi nuovi fuorilegge.

 

Il “flusso dell’artista” meglio conosciuto come “flusso di coscienza”

Il “flusso” è una condizione tipica e impareggiabile, ove uno o più avvenimenti, scatenano emozioni irripetibili e che sfociano infine, in una creazione unica. Quando arriva il flusso, non esiste l’artista, ma solo un fiume di parole dettate dall’estro. La poetessa in questo caso, ha il sol compito di trascrivere le emozioni percepite.

 

Note

[1]

In anatomia, denominazione di organi o segmenti di organi, che si presentano curvilinei o a decorso tortuoso, come per es. l’intestino (a. intestinali) e i nervi (a. nervose). 

Il carabiniere ha un colpo molto forte nel rendersi conto che il ladro è un anziano.

 

Già pubblicata

Già pubblicata sul sito il 06 agosto 2016, ho deciso di riproporla in un nuovo articolo. È tratta sempre dal preziosissimo scrigno segreto ed è inserita nel libro di poesie.

 

Fonte della poesia

È presente nel libro di poesie ma non nella sua anteprima che potete scaricare seguendo il link: “Poesie d’odio e d’amore per un mondo senza più un briciolo di quore”.

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Author: MKDeS

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